Ciascuna specie alfabetica può essere disegnata con stili diversi.

L'alfabeto latino, a causa del suo impiego sempre più generalizzato, è stato oggetto di innumerevoli diversificazioni stilistiche, alcune delle quali sono state applicate anche ad alfabeti non latini.

Generalmente ogni stile è contraddistinto con un nome, per cui si avrà l'indicazione del nome stilistico e la denominazione della specie alfabetica.

I GRUPPI

Sulla base delle caratteristiche di aste e tratti, i caratteri tuttora usati si possono dividere in quattro grandi famiglie:

ROMANO ANTICO

Poca differenza di spessore tra aste grosse e aste sottili; le "grazie" (tratti terminali dei caratteri) più o meno accentuate e raccordate alle aste in modo curvilineo.

ROMANO MODERNO

Grande contrasto tra aste grosse e aste sottili; grazie sottili, diritte e raccordate alle aste in modo rettilineo o con minima curvatura.

EGIZIANI

Nessuna o pochissima differenza tra le aste; grazie di spessore uguale alle aste e raccordate in modo rettilineo.

LINEARI/BASTONI

Aste di uguale spessore o quasi; mancanza di grazie.

 

GLI STILI

Con il termine "stile" si è sempre voluto indicare il modo di esprimersi proprio di un autore, di una scuola, di un'epoca.

Anche il disegno di lettere e di caratteri può rispondere a uno stile specifico, che si differenzia da altri in particolare per le variazioni di aste e tratti terminali. Gli stili dei caratteri sono stati variamente classificati; riportiamo qui di seguito la classificazione, che suddivide i caratteri in base al disegno delle loro grazie, e quella più seguita a livello europeo.

 

COSTRUZIONE GEOMETRICA DEL CARATTERE

Disegnare un carattere è un'operazione molto complessa, che richiederebbe un'ampia trattazione.

Un buon grafico deve comunque sapere disegnare un carattere, se non altro per poter modificare, a seconda delle necessità, i caratteri già esistenti (per realizzare marchi e logotipi, ecc.).

Il disegno dei caratteri era individualistico, ma non può esserlo più oggi, in quanto dovrebbe essere il risultato di un lavoro di specialisti di vari settori: oculisti, psicologi, tecnici della luce, grafici, fisici, igienisti.

Il disegno del carattere non deve corrispondere solo alle esigenze di produzione e commercio o volutamente personali. Al contrario, dovrebbe essere progettato tenendo conto della sua destinazione finale, quindi studiato e prodotto per le persone ben definite.

E' probabile che gli artisti siano i meno adatti ad esprimere i consensio dissensi se non dal punto estetico-soggettivo rispondente alle esigenze della grafica di oggi. Il concetto di continuità stilistica nel disegno non è rapportabile a un fregio; le preoccupazioni di discordanze non dovrebbero costituire limiti alla ricerca, e così pure non si dovrebbe rispettare l'originalità, ma solo la funzionalità con verifica permanente dell'uso al servizio dell'uomo.

Non essere condizionati da gusto e dalla moda, ma spronati a risolvere problemi di ottica, è un valido tramite per la soluzione di problemi interessanti la produzione di serie di caratteri, anche se il destinatario di massa è assai differenziato.

Si potrebbe esprimere, sul carattere "Forma", solo un'opinione esterica, di gradimento o meno, ma resterebbe sempre un'opinione. Uno studio serio comporterebbe invece un collaudo sulle strutture matematiche, sull'ottica, sulla riducibilità, anche in riferimento a supporti di materiali diversi (legno, plastica, vetro, metallo).